Radical chic 2.0 Un ritratto dei nuovi conformisti

Diamo per scontato Tom Wolfe e tutte le espressioni equivalenti di radical chic in altre lingue, come il luogo di parto e anagrafi ideali di questo soggetto, nuovo mostro dopo il cattocomunista, più facile da descrivere che da definire (come a lui d'altronde piace tanto, data la repellenza epidermica per ogni definizione).

Filosoficamente parlando è la sintesi relativista, la coincidentia oppositorum del borghese e del rivoluzionario.

Se si occupa di politica è democratico quanto anarchico quando non apertamente radicale e chi non la pensa allo stesso modo - e questo è un universale verificabile - si rende immediatamente complice del male assoluto rappresentato da populisti razzisti fascisti & bigotti contro cui ingaggia la sua laicissima - perciò giustificata - caccia alle streghe. Ovviamente in separata sede in allegra o annoiata contraddizione predica tolleranza e flower power.

Erede del narcisismo di sinistra si autoarruola tra gli impegnati ammalati di slogan, perché "contro tutte le mafie", "i muri", "le paure che nascono dall'ignoranza", "le culture che vincono le paure" ecc... eppercio' instancabile guaritore dell'umanità a dosi di sottoculture (meglio se controcorrente), iniziative civili e popolari, ha la chiara coscienza che sta salvando il mondo con l'amore il rigore e la sensibilità che ha per la raccolta differenziata, per la capacità di ascolto del pianto inconsolabile dell'ecosistema proiettato a Davon dai magnati ultracapitalisti della green economy che plaudono ai Friday for future come alla recita di fine anno della loro figlia-mascotte Greta.

 Si pensa radicalmente libero dai condizionamenti socioculturali all'apericena indie e partigiana, si fa paladino di diritti non negoziabili come antifascismo, democrazia e cultura della diversità: in realtà incarna perfettamente il mainstream, la mondanità condividendo le stesse finalità del potere e del mercato: al di là di patenti differenze di gusto e livelli d'istruzione tra i radical chic e i salotti televisivi più trash c'è ormai completa identità di vedute sui temi sociali ed etici come eutanasia, matrimoni gay, utero in affitto, aborto, pornografia, liberalizzazione delle droghe.
I media - dato che il nostro normalmente conosce Orson Welles - sono stati preventivamente sequestrati all'avversario e si è affermato un nuovo conformismo, ancora più aggressivo e insidioso.

Tutti i diritti dell'attuale cultura occidentale sono altamente redditizi perché fanno leva sul miglior target del consumismo: l'individuo fluido, il sommo manipolabile.
 Gli squali finanziari hanno notato il pesciolino fuor d'acqua, la sua incapacità compiaciuta di riconoscersi negli altri e la facilità con cui polarizza il mondo in masse e autorità da abbattere...... Il radical chic vede fobie e mostruosità ovunque che combatte con moti di sdegno civico e orgoglio di grandissimo impatto: se si sente offeso sarà facile vederlo in azione con temibili flash mob, hash tag, pride, matitine brandite contro il cielo,"Je suis" che terrorizzano il nemico più sgamato o magliette in cui si autodenuncia fieramente come colpevole dei più grandi atti di intelligenza.
L'arte non avrà mai fine.
Politica a parte - se non condividi la terna del relativismo spiccio del "fai quello che ti pare/ non me ne frega niente/ l 'importante è che non mi calpesti i piedi" sei un autoritario da isolare.

 I must per entrare nelle grazie della società che conta sono cambiati: è l'ora dei radical!

Commenti

  1. Sintetico quanto reale ed efficace il messaggio che racconta la nostra realtà più vicina.

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