La sindrome di Giona

A ognuno la sua malattia.
 Chi conia nuovi termini come strumento di potere (queer, omofobia omogenitorialità, omosessualità sono solo i più comuni mostri dotati di senso ideo-logico che dobbiamo buttar giù nel tragico happy hour del villaggio globale) e chi, come Papa Francesco, si spinge a parlare di sindrome di Giona, solo per parlare di quella malattia trasversale che imprigiona il cristiano: il chiamarsi fuori dalla storia, dalla fotografia in cui si compare sfocati come stranieri a disagio in mezzo ai peccatori, la malattia dei farisei e degli scribi.
Solo perché non ci conosciamo davvero. Quando non si prega e non si lascia che la preghiera o lo zelo sveli qual'è la sequela a cui apparteniamo si vanifica la croce - vero segno di Giona - che smaschera chi è il vero innocente e chi la vera vittima, chi  - in definitiva - il Signore.

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