L'esortazione di Papa Francesco e il tradizionalismo

Dopo una prima scorsatina all'esortazione apostolica salta agli occhi la durissima presa di posizione di Papa Francesco nei confronti di tutta quella galassia tradizionalista che vive nell'alveo cattolico con la certezza di meritare la Grazia: pronto a polemizzare e gloriarsi delle proprie posizioni, il tradizionalista in parola si affretta a conquistare lo spazio che sancisce l'indiscutibile equivalenza della propria opinione con ciò che la Chiesa preconciliare - spesso solo quella che si può evincere dagli "anatema" - affermava. Nell' Evangelii Gaudium è questo " il neopelagianesimo autoreferenziale e prometeico di coloro che in definitiva fanno affidamento unicamente sulle proprie forze e si sentono superiori agli altri perché osservano determinate norme o perché sono irremovibilmente fedeli ad un certo stile cattolico proprio del passato". E' una questione di stile.

L'altro versante della mondanità spirituale è lo gnosticismo: parafrasando la magnifica espressione di Angela Pellicciari che definisce questa chiusura nel proprio soggettivismo come l'atteggiamento di quella minoranza che ritiene di incarnare l'avanguardia morale e intellettuale dell'umanità, si potrebbe azzardare che - esattamente come il progressimo contemporaneo relativista e modernista - il neopelagianesimo è gnostico perché autoreferenziale ed ossessionato dalla purezza dottrinale in forza di una conoscenza più profonda della cattolicità. "E’ una presunta sicurezza dottrinale o disciplinare che dà luogo ad un elitarismo narcisista e autoritario,dove invece di evangelizzare si analizzano e si classificano gli altri, e invece di facilitare l’accesso alla grazia si consumano le energie nel controllare."

Francesco sembra il padre della parabola del figliol prodigo che a sinistra mostra la via della gioia dell'essere figli ad un figlio minore prodigo non è ancora tornato alla casa del Padre e, a destra, ammonisce il  fratello maggiore che continua a ripetere i suoi meriti e perciò non può partecipare alla festa.
 Un centro diverso e più alto di quello politico per definire cosa sta a destra e cosa a sinistra.
Una frase è davvero severa e sembra quella del vignaiolo che si appresta a tagliare dei tralci : "Non è possibile immaginare che da queste forme riduttive di cristianesimo possa scaturire un autentico dinamismo"

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