Guerre giuste: l'insurrezione rivoluzionaria contro l'oppressione gender è giustificata ?


Tommaso Scandroglio, dalle colonne della nuova BQ, passa in rassegna i brani del magistero (CCC, encicliche, discorsi) che precisano i termini in cui si deve intendere la "guerra giusta" partendo dalle recenti affermazioni del Papa.
Ma le citazioni, se proviamo a riferirle alla distruzione della famiglia formata da un uomo e una donna - il nucleo fondamentale della società - da parte dell' ideologia gender , anziché alla situazione irachena, sono impressionanti.

Particolarmente interessanti le contestatissime parole di Benedetto XVI  del 8 dicembre 2012  a premessa delle due citazioni:

“Anche la struttura naturale del matrimonio va riconosciuta e promossa, quale unione fra un uomo e una donna, rispetto ai tentativi di renderla giuridicamente equivalente a forme radicalmente diverse di unione che, in realtà, la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, oscurando il suo carattere particolare e il suo insostituibile ruolo sociale.
Questi principi non sono verità di fede, né sono solo una derivazione del diritto alla libertà religiosa. Essi sono inscritti nella natura umana stessa, riconoscibili con la ragione, e quindi sono comuni a tutta l’umanità. L’azione della Chiesa nel promuoverli non ha dunque carattere confessionale, ma è rivolta a tutte le persone, prescindendo dalla loro affiliazione religiosa. Tale azione è tanto più necessaria quanto più questi principi vengono negati o mal compresi, perché ciò costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace”


Dunque :  la famiglia è il nucleo della società; le equiparazioni giuridiche di forme radicalmente diverse la danneggiano e contribuiscono alla sua destabilizzazione, dato che l’unione tra l’uomo e la donna è inscritta nella natura stessa; la negazione di questi principi costituisce un’offesa contro la verità della persona umana, una ferita grave inflitta alla giustizia e alla pace.

Ora veniamo alle due citazioni:

"Populorum progressio" (31): «sappiamo che l'insurrezione rivoluzionaria - salvo nel caso di una tirannia evidente e prolungata che attenti gravemente ai diritti fondamentali della persona e nuoccia in modo pericoloso al bene comune del paese - è fonte di nuove ingiustizie»: in questo caso si legittima la guerra civile a patto che ricorrano le condizioni ivi descritte»

Messaggi di Natale del 1948 di Pio XII (28): «Un popolo minacciato o già vittima di una ingiusta aggressione, se vuole pensare ad agire cristianamente non può rimanere in una indifferenza passiva; tanto più la solidarietà della famiglia dei popoli interdice agli altri di comportarsi come semplici spettatori in un atteggiamento d'impassibile neutralità. Chi potrà mai valutare i danni già cagionati in passato da una tale indifferenza, ben aliena dal sentire cristiano, verso la guerra di aggressione?»


Dunque?

Decontestualizzazioni ? Mah






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