Riflessioni sul Gender - Seconda parte


Perché il gender, nel senso che abbiamo appena spiegato, sarebbe un’ ideologia?

Per rispondere ricordiamo solo un paio di cose accennate precedentemente.
In primo luogo che nella prospettiva di genere il dato naturale, biologico è ridotto all’insignificanza in quanto mero punto di partenza materiale dell’identità: scatola vuota, inerte, il corpo umano diventa un oggetto modificabile e strumentalizzabile in vista di ciò che conta veramente: l’identità di genere.
Il corpo? Pura anatomia in funzione di questa indefinitezza.
Nella percezione di sé come maschio o come femmina o altro in una condizione non definita dicono alcuni.

E’ vero che il concetto di identità  di genere viene ritenuto dagli studiosi di settore solo come uno degli elementi di quel complesso che si chiama “identità sessuale” ( e che comprende anche l’orientamento sessuale, il ruolo di genere e il sesso anatomico), ma  che importa ? E’ il concetto di genere il vero fondamento di questa nuova antropologia.


E allora possiamo dire che è un’ ideologia perché assume il genere ossia l’elemento culturale della sessualità – innegabilmente presente e mai negato da alcuno, tecnicamente  – a unico elemento significativo, a scapito della realtà biologica, naturale, di cui ciascuno di noi è pur fatto!
 Perché?
 Perché ammettere un dato oggettivo ne vincolerebbe il valore al rispetto del dato di fatto.
Una libertà sessuale intesa come assoluta, senza confini, freni e vincoli non può – non deve - ammettere di essere ancorata al rispetto di nulla se non di se stessa; dunque  il riferimento alla realtà di fatto, al proprio corpo come elemento dell’identità ancorché biologicamente fondata deve essere abolito, eliminato: vogliamo parlare del rispetto della biodiversità, che ha anche l’onore di vedersi tributata una giornata mondiale? Parliamone a proposito di piante, animali o cibi! Come se noi non fossimo anche dei mammiferi…

Questo è il tipico ragionamento ideologico: la verità, la realtà, non conta, non esiste; vero e reale è solo ciò che serve al mio scopo, alla mia prassi: in ambito marxista lo scopo era la rivoluzione, per il nazionalsocialismo l’affermazione personale di Hitler o quello dell’arianesimo.
 In questo caso, la teoria da imporre con la rivoluzione è quella di genere. La prassi sessuale è la verità dell’identità.
 Di definire l’identità sessuale a partire dal corpo anziché dalla propria intangibile percezione? Anatema sit !

Manco a parlarne! O se ne deve parlare negativamente: per cui la parola d’ordine da usare rispondendo come gli automi è: sono stereotipi di genere, legati ad una visione tradizionale, superata, medievale, non inclusiva, asimmetrica… vi ci ritrovate?

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